Lampedusa, ne sono sbarcati 760 tutti assieme
Ad accoglierli i medici e gli infermieri in prima linea
I team di Medici Senza Frontiere e quelli dell'Inmp, (Istituto Nazionale Malattie della Povertà).
Ricominciano gli arrivi. Oggi, dopo quattro giorni di tregua, sono ripresi gli sbarchi. Alle tre del mattino sono arrivati 50 migranti 3e metà giornata un barcone con circa 700 persone a bordo. Arrivano dalla Libia e saranno trasbordati sulla nave Flaminia, che li porterà nei centri di accoglienza in diverse ragioni. "Siamo stati chiamati in piena notte per accogliere il primo barcone ed ora stiamo affrontando l'arrivo di questo secondo con centinaia di persone a bordo. A bordo ci sono donne e bambini", spiega Giustino Strano, coordinatore del progetto dell'Inmp per l'emergenza a Lampedusa.
La missione durerà 2 mesi. Il gruppo di lavoro dell'Inmp è arrivato sull'isola il 10 aprile. La missione che durerà due mesi e punta a dare dignità e accoglienza alle persone che sbarcano e garantire il diritto alla salute a tutta la popolazione presente Lampedusa. Questo gruppo di lavoro multidisciplinare, composto da 23 operatori socio-sanitari, scende in campo ogni giorno per aiutare centinaia di persone. "Nel team c'è un rianimatore, un ginecologo, un pediatra, un infettivologo, uno specialista delle malattie della migrazione, ma anche uno psicologo. Sono aiutati da mediatori culturali e infermieri - dice Strano - che parlano la lingua degli immigrati e comunque tutti conoscono il francese e l'inglese".
Il viaggio. Il viaggio sui barconi della speranza verso l'Italia dura giorni ed è estremamente faticoso. I migranti arrivano a terra in condizioni difficili. "Sono giovani, ma affrontano ore di navigazione e quando sbarcano sono seriamente provati - dice Strano - sono bagnati, disidratati, soffrono di ipotermia e di malesseri provocati dalle estreme difficoltà del viaggio. Spesso hanno patologie alle vie urinarie comev cistiti o uretrite. Questo perché, spesso per pudore, durante il percorso trattengono i bisogni per giorni e giorni".
Non è facile ricominciare. Oltre ai vari problemi legati alla carenza di cibo ed acqua, gli immigrati, devono far fronte ai gravi problemi legati alla salute mentale. "Arrivano da lontano e sono disorientati - dice Strano - per questo, nel team il ruolo dello psicologo diventa fondamentale nel cercare di dare a chi me ha bisogno il supporto necessario. Un bisogno condiviso con gli abitanti di Lampedusa, nello stato di emergenza nel quale ci troviamo". Per tutti non è facile ricominciare.
Il male di vivere altrove. Uno studio effettuato dall'UC Davis School of Medicine 4 e del National Institute of Psychiatry, in Messico, si è concentrato sulla migrazione dei messicani verso gli Stati Uniti, ma i risultati sono validi anche nel nostro caso, in quanto applicabili ad ogni persona che varca i propri confini illegalmente e si ritrova a dover affrontare una nuova lingua, nuove leggi e nuove abitudini senza la protezione della legalità. Secondo questo studio, per loro il rischio più grave è quello di precipitare nella depressione. La ricerca pubblicata sugli Archives of General Psychiatry 5, rivela che i migranti, di solito, hanno tra i 18 e i 25 anni ed hanno quattro volte e mezzo più possibilità di ammalarsi di un disturbo depressivo, rispetto ai loro coetanei della stessa età che non emigrano.
L'équipe della Croce Rossa. I volontari della Croce Rossa Italiana sono impegnati dalle prime ore del pomeriggio nelle operazioni di soccorso e assistenza ai migranti sbarcati a Lampedusa. Per assisterli sono al lavoro 26 volontari della Croce Rossa Italiana 6, tra cui il Direttore Sanitario Fabio Romitelli, 3 medici, 8
infermieri e personale addetto alla logistica. "Con i nostri volontari - spiega Fabio Romitelli - abbiamo prestato soccorso immediato al molo, al momento dello sbarco, e al Posto Medico Avanzato (PMA) della CRI, dove abbiamo effettuato 27 prestazioni sanitarie. I migranti presentano sintomi di ipotermia, disidratazione, patologie addominali, traumi toracici, diabete scompensato. La Croce Rossa Italiana ha assicurato loro il triage e la stabilizzazione dei parametri clinici".
Ad accoglierli i medici e gli infermieri in prima linea
I team di Medici Senza Frontiere e quelli dell'Inmp, (Istituto Nazionale Malattie della Povertà).
Ricominciano gli arrivi. Oggi, dopo quattro giorni di tregua, sono ripresi gli sbarchi. Alle tre del mattino sono arrivati 50 migranti 3e metà giornata un barcone con circa 700 persone a bordo. Arrivano dalla Libia e saranno trasbordati sulla nave Flaminia, che li porterà nei centri di accoglienza in diverse ragioni. "Siamo stati chiamati in piena notte per accogliere il primo barcone ed ora stiamo affrontando l'arrivo di questo secondo con centinaia di persone a bordo. A bordo ci sono donne e bambini", spiega Giustino Strano, coordinatore del progetto dell'Inmp per l'emergenza a Lampedusa.
La missione durerà 2 mesi. Il gruppo di lavoro dell'Inmp è arrivato sull'isola il 10 aprile. La missione che durerà due mesi e punta a dare dignità e accoglienza alle persone che sbarcano e garantire il diritto alla salute a tutta la popolazione presente Lampedusa. Questo gruppo di lavoro multidisciplinare, composto da 23 operatori socio-sanitari, scende in campo ogni giorno per aiutare centinaia di persone. "Nel team c'è un rianimatore, un ginecologo, un pediatra, un infettivologo, uno specialista delle malattie della migrazione, ma anche uno psicologo. Sono aiutati da mediatori culturali e infermieri - dice Strano - che parlano la lingua degli immigrati e comunque tutti conoscono il francese e l'inglese".
Il viaggio. Il viaggio sui barconi della speranza verso l'Italia dura giorni ed è estremamente faticoso. I migranti arrivano a terra in condizioni difficili. "Sono giovani, ma affrontano ore di navigazione e quando sbarcano sono seriamente provati - dice Strano - sono bagnati, disidratati, soffrono di ipotermia e di malesseri provocati dalle estreme difficoltà del viaggio. Spesso hanno patologie alle vie urinarie comev cistiti o uretrite. Questo perché, spesso per pudore, durante il percorso trattengono i bisogni per giorni e giorni".
Non è facile ricominciare. Oltre ai vari problemi legati alla carenza di cibo ed acqua, gli immigrati, devono far fronte ai gravi problemi legati alla salute mentale. "Arrivano da lontano e sono disorientati - dice Strano - per questo, nel team il ruolo dello psicologo diventa fondamentale nel cercare di dare a chi me ha bisogno il supporto necessario. Un bisogno condiviso con gli abitanti di Lampedusa, nello stato di emergenza nel quale ci troviamo". Per tutti non è facile ricominciare.
Il male di vivere altrove. Uno studio effettuato dall'UC Davis School of Medicine 4 e del National Institute of Psychiatry, in Messico, si è concentrato sulla migrazione dei messicani verso gli Stati Uniti, ma i risultati sono validi anche nel nostro caso, in quanto applicabili ad ogni persona che varca i propri confini illegalmente e si ritrova a dover affrontare una nuova lingua, nuove leggi e nuove abitudini senza la protezione della legalità. Secondo questo studio, per loro il rischio più grave è quello di precipitare nella depressione. La ricerca pubblicata sugli Archives of General Psychiatry 5, rivela che i migranti, di solito, hanno tra i 18 e i 25 anni ed hanno quattro volte e mezzo più possibilità di ammalarsi di un disturbo depressivo, rispetto ai loro coetanei della stessa età che non emigrano.
L'équipe della Croce Rossa. I volontari della Croce Rossa Italiana sono impegnati dalle prime ore del pomeriggio nelle operazioni di soccorso e assistenza ai migranti sbarcati a Lampedusa. Per assisterli sono al lavoro 26 volontari della Croce Rossa Italiana 6, tra cui il Direttore Sanitario Fabio Romitelli, 3 medici, 8
infermieri e personale addetto alla logistica. "Con i nostri volontari - spiega Fabio Romitelli - abbiamo prestato soccorso immediato al molo, al momento dello sbarco, e al Posto Medico Avanzato (PMA) della CRI, dove abbiamo effettuato 27 prestazioni sanitarie. I migranti presentano sintomi di ipotermia, disidratazione, patologie addominali, traumi toracici, diabete scompensato. La Croce Rossa Italiana ha assicurato loro il triage e la stabilizzazione dei parametri clinici".