Ricoverato con i moscerini nel naso: direttore sospende medici e infermieri
Un mese fuori il direttore sanitario di presidio, ferie forzate per direttore Rianimazione, procedimenti disciplinari nei confronti di quindici infermieri
MESSINA - Il direttore generale del Policlinico di Messina, Giuseppe Pecoraro, ha annunciato oggi i provvedimenti assunti in seguito alla vicenda del paziente palermitano ricoverato in Rianimazione per un aneurisma, trovato dai propri familiari con alcune larve di moscerino nel naso. Scoperta in seguito alla quale i familiari decisero di denunciare il Policlinico messinese.
Questi i provvedimenti: sospensione dalle funzioni per un mese del direttore sanitario di presidio, la dottoressa Rosalba Ristagno. In ferie forzate il direttore della Rianimazione, professor Angelo Sinardi, e procedimenti disciplinari nei confronti di 15 infermieri. «Il fatto grave - ha detto Pecoraro - non è tanto la presenza di moscerini, che deriva da una mancata disinfestazione degli ambienti esterni della struttura sanitaria, ma il non essere intervenuti nella cura e nell'igiene del paziente con le larve».
Un mese fuori il direttore sanitario di presidio, ferie forzate per direttore Rianimazione, procedimenti disciplinari nei confronti di quindici infermieri
MESSINA - Il direttore generale del Policlinico di Messina, Giuseppe Pecoraro, ha annunciato oggi i provvedimenti assunti in seguito alla vicenda del paziente palermitano ricoverato in Rianimazione per un aneurisma, trovato dai propri familiari con alcune larve di moscerino nel naso. Scoperta in seguito alla quale i familiari decisero di denunciare il Policlinico messinese.
Questi i provvedimenti: sospensione dalle funzioni per un mese del direttore sanitario di presidio, la dottoressa Rosalba Ristagno. In ferie forzate il direttore della Rianimazione, professor Angelo Sinardi, e procedimenti disciplinari nei confronti di 15 infermieri. «Il fatto grave - ha detto Pecoraro - non è tanto la presenza di moscerini, che deriva da una mancata disinfestazione degli ambienti esterni della struttura sanitaria, ma il non essere intervenuti nella cura e nell'igiene del paziente con le larve».