Allarme Cisl: pazienti a rischio al Maggiore di BOLOGNA
Nei reparti di Medicina e Geriatria dell’ospedale la situazione è “ormai insostenibile” per il sovraffollamento. L'Ausl ribatte: "Potenziata la capacità di accoglienza"
Bologna, 21 luglio 2011 - Nei reparti di Medicina e Geriatria dell’ospedale Maggiore di Bologna la situazione e’ “ormai insostenibile”: il sovraffollamento e’ tale che e’ a rischio la salute dei pazienti. La denuncia arriva dal sindacato della Cisl Funzione pubblica di Bologna. In questi reparti, sostiene il sindacato, ci sono mediamente ricoverati “sette-otto pazienti in piu’ rispetto ai letti autorizzati, con camere attrezzate per accogliere due persone, in realta’ occupate sempre da tre pazienti”. Occorre intervenire in fretta, chiede in una nota la responsabilita’ Cisl della Sanita’, Gina Risi: “Nonostante il massimo impegno prestato dagli operatori, e’ stato ampiamente superato il livello di guardia”. La situazione “e’ ormai inaccettabile, mette a rischio la salute dei pazienti ricoverati nei reparti e dei loro familiari. Inoltre pregiudica la normale operativita’ degli addetti nelle strutture” dice ancora Risi.
Eppure l’Ausl non si e’ mossa per rispettare l’accordo firmato il 10 maggio con i sindacati per risolvere il problema.
Dopo una serie di “sollecitazioni” presentate dalla Cisl alla Direzione generale dell’Ausl, il 10 maggio si e’ arrivati ad un accordo risolutivo, firmato nella sede dell’Ausl di via Castiglione, ricorda oggi Risi. Quell’accordo prevedeva l’utilizzo di un reparto ‘polmone’, predisposto proprio per far fronte a situazioni di questo tipo, ma l’Ausl non si e’ ancora mossa. “E’ necessario che la direzione dell’Ausl rispetti quanto concordato con i sindacati” scrive Risi. Ieri il sindacato, vista la situazione, ha investito della question anche Luca Rizzo Nervo e Giuliano Barigazzi, assessori alla Sanita’ di Comune e Provincia, allo scopo di individuare soluzioni adeguate per superare quella il responsabile ‘Politiche sociali e sanitarie’ della Cisl definisce “una vera e propria emergenza".
Per la Cisl, l’Ausl deve rispettare quell’accordo per “riportare i pazienti e gli operatori in una situazione di sicurezza”. Per risolvere l’emergenza occorre “implementare con immediatezza il cosiddetto ‘reparto polmone’, assetto organizzativo definito con l’obiettivo di far fronte a situazioni di questo genere, che l’azienda ha volutamente ignorato, anche se definito nel accordo succitato”.
Ora l’auspicio della Cisl e’ che Rizzo Nervo e Barigazzi scendano in campo e ottengano risultati concreti. “Per la nostra organizzazione e’ determinante la risposta della politica a fronte della nostra denuncia- afferma Schincaglia- ci aspettiamo che gli assessori da noi sollecitati intervengano con immediatezza e determinazione, al fine di ripristinare una situazione accettabile sia per i pazienti che per i professionisti coinvolti, nel rispetto di quanto previsto dai parametri di riferimento indicati dalle norme che regolano il Servizio sanitario nazionale”.
LA RISPOSTA DELL'AUSL
"L’Azienda USL di Bologna ha già adottato una serie di provvedimenti per far fronte ai picchi elevati di ricoveri registrati nel corso delle ultime settimane nei reparti di Medicina e Geriatria dell’Ospedale Maggiore di Bologna, attraverso soluzioni organizzative in grado di potenziare la capacità di accoglienza dei reparti garantendo ai cittadini qualità, sicurezza e adeguatezza delle cure. In particolare, sono attivi da tre settimane 14 posti letto straordinari con il relativo personale infermieristico e di supporto alla assistenza infermieristica. Da sabato 23 luglio saranno attivi 18 posti letto straordinari, 14 di area medica e 4 di area chirurgica, attraverso il ripristino di posti letto destinati alla attività libero-professionale, normalmente non utilizzati nel periodo estivo, con una dotazione aggiuntiva di 16 operatori sanitari tra personale medico, infermieristico e operatori socio-sanitari. Non risponde al vero, quindi, che l’Azienda non abbia rispettato l’accordo sottoscritto con i sindacati lo scorso 10 maggio.Le stanze, temporaneamente utilizzate al massimo della ricettività, sono accreditate per ospitare tre letti mantenendo standard elevati di comfort alberghiero e qualità e sicurezza delle cure. La situazione è costantemente monitorata dalla direzione sanitaria".
L’Ospedale Maggiore dispone di 654 posti letto, distribuiti su 42 unità operative. Vi lavorano circa 2.300 operatori, 420 dei quali medici, 1.000 infermieri, 320 addetti all’assistenza di base, 220 tecnici sanitari che operano insieme per far fronte ai bisogni di cura e assistenza dei bolognesi.
Ogni anno all’Ospedale Maggiore si effettuano circa 30.000 ricoveri ordinari, 5.500 in day hospital, oltre 10.000 interventi chirurgici in regime ordinario, 4.000 in day surgery e 3.000 parti.
Nei reparti di Medicina e Geriatria dell’ospedale la situazione è “ormai insostenibile” per il sovraffollamento. L'Ausl ribatte: "Potenziata la capacità di accoglienza"
Bologna, 21 luglio 2011 - Nei reparti di Medicina e Geriatria dell’ospedale Maggiore di Bologna la situazione e’ “ormai insostenibile”: il sovraffollamento e’ tale che e’ a rischio la salute dei pazienti. La denuncia arriva dal sindacato della Cisl Funzione pubblica di Bologna. In questi reparti, sostiene il sindacato, ci sono mediamente ricoverati “sette-otto pazienti in piu’ rispetto ai letti autorizzati, con camere attrezzate per accogliere due persone, in realta’ occupate sempre da tre pazienti”. Occorre intervenire in fretta, chiede in una nota la responsabilita’ Cisl della Sanita’, Gina Risi: “Nonostante il massimo impegno prestato dagli operatori, e’ stato ampiamente superato il livello di guardia”. La situazione “e’ ormai inaccettabile, mette a rischio la salute dei pazienti ricoverati nei reparti e dei loro familiari. Inoltre pregiudica la normale operativita’ degli addetti nelle strutture” dice ancora Risi.
Eppure l’Ausl non si e’ mossa per rispettare l’accordo firmato il 10 maggio con i sindacati per risolvere il problema.
Dopo una serie di “sollecitazioni” presentate dalla Cisl alla Direzione generale dell’Ausl, il 10 maggio si e’ arrivati ad un accordo risolutivo, firmato nella sede dell’Ausl di via Castiglione, ricorda oggi Risi. Quell’accordo prevedeva l’utilizzo di un reparto ‘polmone’, predisposto proprio per far fronte a situazioni di questo tipo, ma l’Ausl non si e’ ancora mossa. “E’ necessario che la direzione dell’Ausl rispetti quanto concordato con i sindacati” scrive Risi. Ieri il sindacato, vista la situazione, ha investito della question anche Luca Rizzo Nervo e Giuliano Barigazzi, assessori alla Sanita’ di Comune e Provincia, allo scopo di individuare soluzioni adeguate per superare quella il responsabile ‘Politiche sociali e sanitarie’ della Cisl definisce “una vera e propria emergenza".
Per la Cisl, l’Ausl deve rispettare quell’accordo per “riportare i pazienti e gli operatori in una situazione di sicurezza”. Per risolvere l’emergenza occorre “implementare con immediatezza il cosiddetto ‘reparto polmone’, assetto organizzativo definito con l’obiettivo di far fronte a situazioni di questo genere, che l’azienda ha volutamente ignorato, anche se definito nel accordo succitato”.
Ora l’auspicio della Cisl e’ che Rizzo Nervo e Barigazzi scendano in campo e ottengano risultati concreti. “Per la nostra organizzazione e’ determinante la risposta della politica a fronte della nostra denuncia- afferma Schincaglia- ci aspettiamo che gli assessori da noi sollecitati intervengano con immediatezza e determinazione, al fine di ripristinare una situazione accettabile sia per i pazienti che per i professionisti coinvolti, nel rispetto di quanto previsto dai parametri di riferimento indicati dalle norme che regolano il Servizio sanitario nazionale”.
LA RISPOSTA DELL'AUSL
"L’Azienda USL di Bologna ha già adottato una serie di provvedimenti per far fronte ai picchi elevati di ricoveri registrati nel corso delle ultime settimane nei reparti di Medicina e Geriatria dell’Ospedale Maggiore di Bologna, attraverso soluzioni organizzative in grado di potenziare la capacità di accoglienza dei reparti garantendo ai cittadini qualità, sicurezza e adeguatezza delle cure. In particolare, sono attivi da tre settimane 14 posti letto straordinari con il relativo personale infermieristico e di supporto alla assistenza infermieristica. Da sabato 23 luglio saranno attivi 18 posti letto straordinari, 14 di area medica e 4 di area chirurgica, attraverso il ripristino di posti letto destinati alla attività libero-professionale, normalmente non utilizzati nel periodo estivo, con una dotazione aggiuntiva di 16 operatori sanitari tra personale medico, infermieristico e operatori socio-sanitari. Non risponde al vero, quindi, che l’Azienda non abbia rispettato l’accordo sottoscritto con i sindacati lo scorso 10 maggio.Le stanze, temporaneamente utilizzate al massimo della ricettività, sono accreditate per ospitare tre letti mantenendo standard elevati di comfort alberghiero e qualità e sicurezza delle cure. La situazione è costantemente monitorata dalla direzione sanitaria".
L’Ospedale Maggiore dispone di 654 posti letto, distribuiti su 42 unità operative. Vi lavorano circa 2.300 operatori, 420 dei quali medici, 1.000 infermieri, 320 addetti all’assistenza di base, 220 tecnici sanitari che operano insieme per far fronte ai bisogni di cura e assistenza dei bolognesi.
Ogni anno all’Ospedale Maggiore si effettuano circa 30.000 ricoveri ordinari, 5.500 in day hospital, oltre 10.000 interventi chirurgici in regime ordinario, 4.000 in day surgery e 3.000 parti.