Infermiere aggredito e picchiato al pronto soccorso dell’ospedale di Pantalla
Un invito a uscire da una zona vietata al pubblico ha scatenato una lite culminata con un pugno che ha causato un trauma cranico a un infermiere. L’episodio è avvenuto al pronto soccorso dell’ospedale della Media Valle del Tevere, a Pantalla di Todi.
Secondo quanto riferisce l’Asl 2, un infermiere di circa 30 anni è stato aggredito dai due figli di una donna ricoverata in codice rosso per un problema neurologico. Quando i due uomini, entrambi tuderti, sono arrivati la madre era già all’interno degli ambulatori per essere sottoposta a una Tac. I due – sempre stando alla versione dell’azienda – sarebbero stati accolti dall’infermiere all’accettazione, che avrebbe fornito loro notizie sullo stato della parente. Questi, però, incuranti del suggerimento di aspettare l’esito degli esami, avrebbero iniziato a girare per vedere la madre, entrando nella cosiddetta «camera calda», una zona vietata al pubblico.
Qui lo stesso infermieri li ha visti, rivolgendo loro un «cortese invito» ad accomodarsi in sala d’attesa. Uno dei due figli a questo punto lo avrebbe preso a male parole, mentre l’altro sarebbe partito con calci e pugni. Sempre secondo l’Asl l’infermiere non ha reagito. L’esito dello scontro è stato un leggero trauma cranico con sette giorni di prognosi e una ferita lacero-contusa al sopracciglio. L’episodio è attualmente al vaglio dei carabinieri. L’infermiere al momento non avrebbe sporto denuncia, ma ha 90 giorni di tempo eventualmente per farlo.
Un invito a uscire da una zona vietata al pubblico ha scatenato una lite culminata con un pugno che ha causato un trauma cranico a un infermiere. L’episodio è avvenuto al pronto soccorso dell’ospedale della Media Valle del Tevere, a Pantalla di Todi.
Secondo quanto riferisce l’Asl 2, un infermiere di circa 30 anni è stato aggredito dai due figli di una donna ricoverata in codice rosso per un problema neurologico. Quando i due uomini, entrambi tuderti, sono arrivati la madre era già all’interno degli ambulatori per essere sottoposta a una Tac. I due – sempre stando alla versione dell’azienda – sarebbero stati accolti dall’infermiere all’accettazione, che avrebbe fornito loro notizie sullo stato della parente. Questi, però, incuranti del suggerimento di aspettare l’esito degli esami, avrebbero iniziato a girare per vedere la madre, entrando nella cosiddetta «camera calda», una zona vietata al pubblico.
Qui lo stesso infermieri li ha visti, rivolgendo loro un «cortese invito» ad accomodarsi in sala d’attesa. Uno dei due figli a questo punto lo avrebbe preso a male parole, mentre l’altro sarebbe partito con calci e pugni. Sempre secondo l’Asl l’infermiere non ha reagito. L’esito dello scontro è stato un leggero trauma cranico con sette giorni di prognosi e una ferita lacero-contusa al sopracciglio. L’episodio è attualmente al vaglio dei carabinieri. L’infermiere al momento non avrebbe sporto denuncia, ma ha 90 giorni di tempo eventualmente per farlo.