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Infermieri, tagliati i posti nei corsi di laurea

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Infermieri, tagliati i posti nei corsi di laurea
L'Ipasvi denuncia che i posti concessi in Lombardia sono la metà di quelli richiesti

«Il decreto ministeriale del 5 luglio 2011 assegna 15.781 posti ai corsi di laurea in infermieristica per l'anno accademico 2011-2012. Sono il 3,4% in meno rispetto allo scorso anno». A lanciare l'allarme è Giovanni Muttillo, presidente del collegio Ipasvi (infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d'infanzia) Milano-Lodi che, in un
a nota, spiega anche come la Federazione dei collegi Ipasvi avesse chiesto molti più posti, «e cioè 23.592» per la precisione. Va ancora peggio in Lombardia dove, spiega Muttillo, i posti messi a disposizione sono la metà di quelli richiesti. «Assistiamo a una decurtazione del 50% rispetto alle richieste avanzate dai Collegi lombardi. Questo mi fa pensare a una carenza prestabilita a tavolino, che va a innestarsi su un quadro già grigio e che non può non avere conseguenze fortemente negative per la tutela della salute dei cittadini», avverte. I posti nei corsi di laurea per infermieri attivi nelle università lombarde sono in totale poco più di 2.015 per l'infermieristica, 55 per l'ostetricia e 25 per l'infermieristica pediatrica, divisi fra gli atenei di Brescia, Varese Insubria, Pavia e le università milanesi Statale, Bicocca e San Raffaele.
«In accordo con la Consociazione nazionale delle associazioni di infermieri - afferma Muttillo in una nota - riteniamo che senza infermieri non ci sia futuro per il Paese. Come ordine professionale ci siamo più volte resi disponibili al dialogo, alla collaborazione e al confronto con Regione e università anche al tavolo istituzionale della programmazione annuale del fabbisogno formativo, ma la nostra voce è rimasta inascoltata». Ormai, assicura il numero uno dell'Ipasvi Milano-Lodi, «le ricerche internazionali confermano che la riduzione del numero di infermieri influisce sulla qualità dell'assistenza e può comportare addirittura un aumento della mortalità dei pazienti in ospedale e non solo»


NotiziA 10-07-2011 IL GIORNALE

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