Lavori usuranti: Cgil, non escludere guardia medica e 118
Il decreto legislativo sui lavori usuranti, che per la prima volta consente di raggiungere una regolamentazione organica dei benefici pensionistici anche per i dipendenti che svolgono il lavoro notturno in sanità, rischia di vedere esclusi dai benefici i medici di guardia medica e di emergenza sanitaria 118, formalmente riconosciuti come medici convenzionati.
Lo sottolinea in una nota la Cgil medici, precisando di aver scritto una lettera aperta al ministro Sacconi sull’argomento con la richiesta di un incontro per arrivare al formale riconoscimento di attività usurante per il lavoro notturno svolto dai medici di guardia medica (continuità assistenziale) e del 118 (emergenza territoriale), trattandosi di un rapporto di lavoro del tutto assimilabile alla dipendenza.
«L’esclusione dei medici convenzionati di guardia medica e del 118 dai benefici che il Dlgs riconosce ai medici dipendenti che svolgono i turni notturni» ha dichiarato Nicola Preiti, Coordinatore della medicina generale Fpcgil Medica «sarebbe una grave iniquità, considerando che proprio il lavoro notturno rappresenta la loro attività prevalente».
«Come si fa» ha continuato Preiti «a non considerare usurante il lavoro dei 15.000 medici di guardia medica che si svolge per definizione di notte, peraltro in condizioni di sicurezza precarie e con notevoli rischi?»
E noi come siam messi?
Il decreto legislativo sui lavori usuranti, che per la prima volta consente di raggiungere una regolamentazione organica dei benefici pensionistici anche per i dipendenti che svolgono il lavoro notturno in sanità, rischia di vedere esclusi dai benefici i medici di guardia medica e di emergenza sanitaria 118, formalmente riconosciuti come medici convenzionati.
Lo sottolinea in una nota la Cgil medici, precisando di aver scritto una lettera aperta al ministro Sacconi sull’argomento con la richiesta di un incontro per arrivare al formale riconoscimento di attività usurante per il lavoro notturno svolto dai medici di guardia medica (continuità assistenziale) e del 118 (emergenza territoriale), trattandosi di un rapporto di lavoro del tutto assimilabile alla dipendenza.
«L’esclusione dei medici convenzionati di guardia medica e del 118 dai benefici che il Dlgs riconosce ai medici dipendenti che svolgono i turni notturni» ha dichiarato Nicola Preiti, Coordinatore della medicina generale Fpcgil Medica «sarebbe una grave iniquità, considerando che proprio il lavoro notturno rappresenta la loro attività prevalente».
«Come si fa» ha continuato Preiti «a non considerare usurante il lavoro dei 15.000 medici di guardia medica che si svolge per definizione di notte, peraltro in condizioni di sicurezza precarie e con notevoli rischi?»
E noi come siam messi?