Ciao a tutti, mi sono appena registrata al forum.
Avrei bisogno di un importante (e urgente) chiarimento.
Attualmente in aspettativa (senza assegni, senza contributi e senza decorrenza anzianita'), a far data dal mese di febbraio 2010 (quindi gia' da circa un anno e mezzo), per ricongiungimento del coniuge che presta attivita' lavorativa all'estero, vorrei dare le dimissioni volontarie.
1) lavoro alle dipendenze di un'azienda ospedaliera pubblica da circa 8 anni (infermiera peofessionale)
2) vorrei presentare la lettera di dimissioni senza dover prima rientrare in servizio, ma direttamente qui dall'estero, durante la mia aspettativa.
Dubbi:
- posso comunicare il mio recesso mentre sono in aspettativa o devo necessariamente rientrare in servizio, presentare quindi la lettera di recesso, e lavorare durante il periodo di preavviso?
- quale e' il periodo di preavviso? Ho molta confusione al riguardo. On line ho letto disposizioni di CCNL che indicano genericamente 30 giorni, qualunque sia la qualifica e l'anzianita' di servizio, e altre disposizioni che indicano un mese per chi ha un'anzianita' di servizio inferiore ai 5 anni e 3 mesi per chi ha anzianita' fino a 10 anni (il mio caso), ridotti della meta' (quindi 45 giorni) se a dare le dimissioni e' il dipendente.
- vorrei formalizzare il mio recesso entro settembre, quindi la questione del termine applicabile e' rilevante... e ancora piu' rilevante e' capire se posso comunicare il recesso mentre sono ancora in aspettativa o se devo rientrare in servizio e poi presentare la lettera di recesso (il dubbio e' dato dal fatto che il contratto collettivo dice chiaramente che nei giorni di preavviso (ovvero tra la lettera di recesso e la data di definitiva cessazione del rapporto di lavoro) il dipendente e' obbligato a prestare regolarmente attivita' lavorativa).
Ovviamente la soluzione all'ultima questione che ho indicato ha influenze notevoli sull'organizzazione dei prossimi mesi di vita e famiglia: posso restare all'estero? Devo organizzare un rientro in Italia in fretta e furia, rientrare dall'aspettativa, il primo giorno di lavoro presentare la lettera di recesso, quindi lavorare diciamo tutto il mese di settembre e i primi 15 giorni di ottobre (45 giorni, si' da rispettare il mese e mezzo di preavviso di cui al CCNL), e quindi finalmente essere "libera"?
Grazie in anticipo a chi riuscira' a darmi chiarimenti utili sulla questione (al piu' presto considerando che siamo gia' quasi ad agosto)
N.
Avrei bisogno di un importante (e urgente) chiarimento.
Attualmente in aspettativa (senza assegni, senza contributi e senza decorrenza anzianita'), a far data dal mese di febbraio 2010 (quindi gia' da circa un anno e mezzo), per ricongiungimento del coniuge che presta attivita' lavorativa all'estero, vorrei dare le dimissioni volontarie.
1) lavoro alle dipendenze di un'azienda ospedaliera pubblica da circa 8 anni (infermiera peofessionale)
2) vorrei presentare la lettera di dimissioni senza dover prima rientrare in servizio, ma direttamente qui dall'estero, durante la mia aspettativa.
Dubbi:
- posso comunicare il mio recesso mentre sono in aspettativa o devo necessariamente rientrare in servizio, presentare quindi la lettera di recesso, e lavorare durante il periodo di preavviso?
- quale e' il periodo di preavviso? Ho molta confusione al riguardo. On line ho letto disposizioni di CCNL che indicano genericamente 30 giorni, qualunque sia la qualifica e l'anzianita' di servizio, e altre disposizioni che indicano un mese per chi ha un'anzianita' di servizio inferiore ai 5 anni e 3 mesi per chi ha anzianita' fino a 10 anni (il mio caso), ridotti della meta' (quindi 45 giorni) se a dare le dimissioni e' il dipendente.
- vorrei formalizzare il mio recesso entro settembre, quindi la questione del termine applicabile e' rilevante... e ancora piu' rilevante e' capire se posso comunicare il recesso mentre sono ancora in aspettativa o se devo rientrare in servizio e poi presentare la lettera di recesso (il dubbio e' dato dal fatto che il contratto collettivo dice chiaramente che nei giorni di preavviso (ovvero tra la lettera di recesso e la data di definitiva cessazione del rapporto di lavoro) il dipendente e' obbligato a prestare regolarmente attivita' lavorativa).
Ovviamente la soluzione all'ultima questione che ho indicato ha influenze notevoli sull'organizzazione dei prossimi mesi di vita e famiglia: posso restare all'estero? Devo organizzare un rientro in Italia in fretta e furia, rientrare dall'aspettativa, il primo giorno di lavoro presentare la lettera di recesso, quindi lavorare diciamo tutto il mese di settembre e i primi 15 giorni di ottobre (45 giorni, si' da rispettare il mese e mezzo di preavviso di cui al CCNL), e quindi finalmente essere "libera"?
Grazie in anticipo a chi riuscira' a darmi chiarimenti utili sulla questione (al piu' presto considerando che siamo gia' quasi ad agosto)
N.