ARTRITE REUMATOIDE: A SIENA SPERIMENTAZIONE NUOVO FARMACO
E' iniziata al policlinico universitario delle Scotte di Siena la prima sperimentazione mondiale di un nuovo farmaco biotecnologico per la cura dell'artrite reumatoide. La novita' dello studio e' nel meccanismo di azione del farmaco che agisce solo nelle articolazioni colpite da infiammazione. "Il nuovo farmaco e' costituito da una proteina di fusione - spiega il direttore dell'unita' operativa di reumatologia che coordina la sperimentazione, Mauro Galeazzi - in cui un anticorpo, specifico per i tessuti colpiti dalla malattia, e' legato ad un farmaco anti-infiammatorio naturale, l'interleuchina 10, veicolata, in maniera assolutamente selettiva, sulla membrana sinoviale infiammata dell'artrite reumatoide. L'accumulo nel sito dell'infiammazione - prosegue Galeazzi - aumenta l'efficacia terapeutica del farmaco e, contemporaneamente, ne riduce drasticamente gli effetti indesiderati". La malattia colpisce circa 300mila persone solo in Italia, con un picco massimo di incidenza tra i 20 e i 40 anni ma non risparmia i bambini e gli anziani. Se non diagnosticata precocemente e trattata adeguatamente, l'artrite reumatoide conduce alla disabilita' e alla compromissione delle capacita' lavorative in circa il 60-80% dei malati nell'arco di 10 anni, con enormi costi sociali .
E' iniziata al policlinico universitario delle Scotte di Siena la prima sperimentazione mondiale di un nuovo farmaco biotecnologico per la cura dell'artrite reumatoide. La novita' dello studio e' nel meccanismo di azione del farmaco che agisce solo nelle articolazioni colpite da infiammazione. "Il nuovo farmaco e' costituito da una proteina di fusione - spiega il direttore dell'unita' operativa di reumatologia che coordina la sperimentazione, Mauro Galeazzi - in cui un anticorpo, specifico per i tessuti colpiti dalla malattia, e' legato ad un farmaco anti-infiammatorio naturale, l'interleuchina 10, veicolata, in maniera assolutamente selettiva, sulla membrana sinoviale infiammata dell'artrite reumatoide. L'accumulo nel sito dell'infiammazione - prosegue Galeazzi - aumenta l'efficacia terapeutica del farmaco e, contemporaneamente, ne riduce drasticamente gli effetti indesiderati". La malattia colpisce circa 300mila persone solo in Italia, con un picco massimo di incidenza tra i 20 e i 40 anni ma non risparmia i bambini e gli anziani. Se non diagnosticata precocemente e trattata adeguatamente, l'artrite reumatoide conduce alla disabilita' e alla compromissione delle capacita' lavorative in circa il 60-80% dei malati nell'arco di 10 anni, con enormi costi sociali .